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conoscere argento colloidale

Conoscere l’Argento colloidale: azioni e funzioni

Ormai anche i nostri medici ne parlano perché è utile per contrastare diverse patologie, l’argento colloidale è da sempre un efficace rimedio universale nella cura di diverse malattie perché riesce a debellare batteri come stafilococchi e streptococchi, virus e funghi agendo meglio di un antibiotico, senza portare effetti collaterali all’organismo.

L’importanza dell’argento colloidale nella medicina moderna

L’argento colloidale è una soluzione composta da particelle di argento ionizzate, ciò significa che si tratta di particella che sono elettricamente cariche tanto che restano come sospese nel solvente, senza sciogliersi. Proprio in base alle dimensioni di queste particelle, l’argento colloidale si presenta ai nostri occhi in diversi colori e ciò dipende dal grado di concentrazione delle particelle di argento. È possibile venire a contatto con argento colloidale colorato, ma il composto che si è rivelato migliore da usare è quello dalla colorazione trasparente. Infatti, la trasparenza dell’argento colloidale sta a indicare che le particelle di argento sono più sottili, il che riesce a renderle più facilmente assorbibili dalla pelle e dalle mucose.

Oltre alla colorazione diversa, questo particolare composto si presenta anche inodore e insapore e, diversamente da ciò che si potrebbe credere, l’argento colloidale non è assolutamente nocivo e, anzi, risulta innocuo anche a contatto con pelli più sensibili. Forse non tutti sanno che a usare l’argento colloidale erano già gli antichi greci che impiegavano gli ioni argento per la cura di vari tipi di infezioni e questo modo d’uso continuò finché l’argento non fu sostituito dai moderni antibiotici.

Dall’antichità a oggi: gli usi moderni dell’argento colloidale

All’inizio produrre prodotti a base di argento colloidale equivaleva a un investimento notevole, mentre la produzione di antibiotici era al contrario più economica per questo si finì man mano col non produrre più argento colloidale per cui gli antibiotici ebbero la meglio. Con i progressi della tecnologia applicata alla medicina, oggi l’uso e l’assunzione dell’argento colloidale è tornato in auge perché è diventato più economico di un antibiotico ed è possibile trovarlo in diversi formati, inoltre non induce effetti collaterali come molti antibiotici.

Rispetto agli antibiotici di uso moderno, l’argento colloidale è più efficace per contrastare i batteri perché ne blocca la riproduzione rendendo inattivi i loro enzimi vitali, per questo può essere usato contro diversi tipi di infezioni a livello topico e a livello sistemico, e ciò significa che è possibile assumerlo contro raffreddore, tosse, stati influenzali, sinusite, rinite allergica e asma, ma anche contro eritemi, micosi, herpes e psoriasi, cistiti, infezioni alla prostata, vaginiti e candida, e nella medicazione di tagli, ferite e scottature.

benefici alga spirulina

Benefici e proprietà dell’Alga spirulina

L’alga spirulina, ovvero la arthrospira platensis, è un’alga molto piccola che viene impiegata nella preparazione di integratori naturali perché, grazie alle sue proprietà benefiche, è in grado di rappresentare un valido rimedio medico per combattere alcune tipologie di malattie.

Radicali liberi e rughe i nemici dell’alga spirulina

L’alga spirulina è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche: infatti, questa piccola alga ha dimostrato di avere effetti positivi sul nostro organismo grazie all’alto contenuto di principi attivi di cui è ricca. Per questo oggi è ben nota anche in occidente ed è entrata prepotentemente a far parte degli integratori più comuni presenti nelle erboristerie e farmacie. Da chiarire che la spirulina è un’alga di acqua dolce, per questo si è rivelata naturalmente ricca di proteine e di una qualità di calcio vegetale dalle proprietà antitumorali. Proteine, aminoacidi essenziali, minerali come ferro, magnesio, potassio, selenio, calcio, vitamine B, A, C ed E, acidi grassi Omega 3 e Omega 6: tutto questo è possibile assimilare subito grazie a un integratore a base di alga spirulina, che in sé rappresenta davvero un alimento completo e bilanciato.

Assumere integratori a base di spirulina significa dare man forte al nostro organismo per normalizzare il livello di colesterolo presente nel sangue, ma vuol dire anche migliorare le funzioni del nostro sistema immunitario e aiutare la formazione delle guaine mieliniche che rivestono i nervi. L’alga spirulina però è anche molto ricca di antiossidanti come l’acido ascorbico o il beta-carotene, per questo è consigliata per contrastare la comparsa dei radicali liberi, e contro i primi segni di invecchiamento dei tessuti. Non bisogna stupirsi se viene preferita nei trattamenti anti-age.

Quando l’alga può essere cremosa

Come detto, innumerevoli sono le proprietà dell’alga spirulina per cui non sfruttarle tutte per il benessere dell’organismo sarebbe un nonsense: via libera, dunque, all’uso di cosmetici e creme a base di alga spirulina che aiutano a migliorare le funzioni delle ghiandole sebacee e a combattere l’acne, ma l’alga è ottima anche per stimolare il metabolismo della cute per questo andrebbero usate creme per la pelle del corpo a base di spirulina per donare morbidezza ed elasticità alla pelle.

Come base per gli integratori alimentari, l’alga spirulina è l’ideale per coloro che preferiscono evitare i multivitaminici sintetici: grazie al suo alto contenuto proteico, l’alga è adatta sia a chi pratica sport a livello agonistico e non e sia a chi invece preferisce svolgere attività più sedentarie, questo perché è in grado di fornire un apporto di ben 65-70 grami di proteine per 100 grammi di alimento. Anche per questo è consigliata a chi conduce un regime alimentare vegetariano e vegano. È possibile facilmente reperire l’alga spirulina sia in erboristeria che nei negozi di prodotti naturali ed è possibile trovarla in compresse, in polvere ma anche come fiocchi con cui condire diversi tipi di pietanze.

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Quando l’Hiv può essere contrastata con un farmaco

Non si ferma la lotta contro l’Hiv che a tutt’oggi annovera tra le proprie fila più di 35 milioni di persone in tutto il mondo: i ricercatori dello Scripps Research Institute però avrebbero delle buone notizie per tutti coloro che intendono farla finita con questa malattia.

Combattere l’Hiv si può?

Da quando è stata scoperta l’Hiv ha rappresentato la piaga della società moderna: sebbene a soffrirne maggiormente sono le popolazioni disagiate dell’Africa, il virus non risparmia vittime anche tra coloro che vivono a livelli più abbienti della società tanto che oggi si contano oltre 35 milioni di persone contagiate dall’immunodeficienza in tutto il mondo. Finora nessun trattamento è stato riconosciuto talmente potente da poter contrastare una volta per tutte l’insorgere della malattia, eppure una piccola luce di speranza forse è possibile intravederla grazie alle ricerche condotte dall’equipe di scienziati dello Scripps Research Institute che avrebbero sperimentato un farmaco che potrebbe proteggere dal contagio del virus.

Le ricerche sono state condotte sulle scimmie e hanno dimostrato come il farmaco sia in grado di fermare la proliferazione di ceppi del virus anche quelli più difficili da trattare perché funzionerebbe come inibitore del virus, per cui diversamente dagli anticorpi che non riescono a neutralizzare i ceppi del virus, questo composto scoperto dai ricercatori dell’istituto californiano riuscirebbe laddove gli anticorpi falliscono e contrasterebbe tutti i ceppi del virus nessuno escluso. Tali risultati fanno presupporre che, se usato in un vaccino, il farmaco aiuterebbe a combattere l’Hiv concretamente.

Una cura per l’Hiv è possibile?

Come inibitore, il farmaco impedirebbe al virus dell’Hiv di fondersi con la cellula ospite senza trasformarla in una cellula malata e pronta a infettare altre cellule dato che inibirebbe tale processo nonché la replicazione delle cellule malate. Come detto, la sperimentazione è ferma alle scimmie, per cui perché si possa parlare di sperimentazione umana e di diffusione del farmaco serviranno altre e più approfonditi esperimenti e ricerche soprattutto andranno condotti esperimenti su primati non umani per capire la potenziale efficacia del farmaco e soprattutto il livello di sicurezza per l’uomo.

Intanto, cerchiamo di accontentarci di altre recenti ricerche che vogliono il virus dell’immunodeficienza diventato meno contagioso rispetto a qualche anno fa. Il virus, infatti, cambia in modo molto rapido, non resta mai uguale a se stesso per questo si ha avuto sempre difficoltà a cercare una cura o un trattamento efficace per combatterlo e per questo il sistema immunitario non riesce a contrastarlo. Oggi però attraverso uno studio dell’Università di Oxford si è riusciti a sapere come l’Hiv col passar del tempo sia diventato meno contagioso: in pratica, la capacità di provocare l’Aids sembrerebbe essersi rallentata rispetto a un tempo e ciò potrebbe giovare ai ricercatori per la sua eliminazione.