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Quando l’Hiv può essere contrastata con un farmaco

Non si ferma la lotta contro l’Hiv che a tutt’oggi annovera tra le proprie fila più di 35 milioni di persone in tutto il mondo: i ricercatori dello Scripps Research Institute però avrebbero delle buone notizie per tutti coloro che intendono farla finita con questa malattia.

Combattere l’Hiv si può?

Da quando è stata scoperta l’Hiv ha rappresentato la piaga della società moderna: sebbene a soffrirne maggiormente sono le popolazioni disagiate dell’Africa, il virus non risparmia vittime anche tra coloro che vivono a livelli più abbienti della società tanto che oggi si contano oltre 35 milioni di persone contagiate dall’immunodeficienza in tutto il mondo. Finora nessun trattamento è stato riconosciuto talmente potente da poter contrastare una volta per tutte l’insorgere della malattia, eppure una piccola luce di speranza forse è possibile intravederla grazie alle ricerche condotte dall’equipe di scienziati dello Scripps Research Institute che avrebbero sperimentato un farmaco che potrebbe proteggere dal contagio del virus.

Le ricerche sono state condotte sulle scimmie e hanno dimostrato come il farmaco sia in grado di fermare la proliferazione di ceppi del virus anche quelli più difficili da trattare perché funzionerebbe come inibitore del virus, per cui diversamente dagli anticorpi che non riescono a neutralizzare i ceppi del virus, questo composto scoperto dai ricercatori dell’istituto californiano riuscirebbe laddove gli anticorpi falliscono e contrasterebbe tutti i ceppi del virus nessuno escluso. Tali risultati fanno presupporre che, se usato in un vaccino, il farmaco aiuterebbe a combattere l’Hiv concretamente.

Una cura per l’Hiv è possibile?

Come inibitore, il farmaco impedirebbe al virus dell’Hiv di fondersi con la cellula ospite senza trasformarla in una cellula malata e pronta a infettare altre cellule dato che inibirebbe tale processo nonché la replicazione delle cellule malate. Come detto, la sperimentazione è ferma alle scimmie, per cui perché si possa parlare di sperimentazione umana e di diffusione del farmaco serviranno altre e più approfonditi esperimenti e ricerche soprattutto andranno condotti esperimenti su primati non umani per capire la potenziale efficacia del farmaco e soprattutto il livello di sicurezza per l’uomo.

Intanto, cerchiamo di accontentarci di altre recenti ricerche che vogliono il virus dell’immunodeficienza diventato meno contagioso rispetto a qualche anno fa. Il virus, infatti, cambia in modo molto rapido, non resta mai uguale a se stesso per questo si ha avuto sempre difficoltà a cercare una cura o un trattamento efficace per combatterlo e per questo il sistema immunitario non riesce a contrastarlo. Oggi però attraverso uno studio dell’Università di Oxford si è riusciti a sapere come l’Hiv col passar del tempo sia diventato meno contagioso: in pratica, la capacità di provocare l’Aids sembrerebbe essersi rallentata rispetto a un tempo e ciò potrebbe giovare ai ricercatori per la sua eliminazione.