ambiente e tecnologia

Ambiente e tecnologia: sarà possibile un futuro insieme?

Una crescita a misura di ambiente: questo sarebbe l’ideale per permettere a natura e tecnologia di potersi sviluppare di pari passo senza che l’una soverchi l’altra, ma com’è possibile in una società che a tutt’oggi dimostra di gravitare e di svilupparsi intorno alla tecnologia?

Come è cambiato l’ecosistema ambientale

In quest’ultimo decennio in particolar modo si è assistito a un avanzamento dei cambiamenti climatici e ambientali tali da sconvolgere il normale andamento delle stagioni e così l’ecosistema, per questo si dovrebbe cercare di trovare una giusta combinazione tra ambiente e tecnologia per ridurre gli impatti negativi delle tecnologie e per renderle piuttosto un supporto in aiuto della natura.

Inutile sottolineare come il riscaldamento globale e il futuro del pianeta siano sempre al centro dell’attenzione di eventi e contesti internazionali in cui i grandi della Terra si esprimono in merito alle azioni da farsi per non peggiorare la situazione: per esempio, le Nazioni Unite si sono riunite proprio per discutere degli effetti dei cambiamenti climatici e per fissare alcuni potenziali obiettivi e accordi per l’anno in corso. Per prendere decisioni sull’ambiente di sicura applicazione, sarebbe opportuno eleggere una sorta di commissione che ogni anno vari un rapporto che possa diventare vero e proprio manifesto di una economia del clima da poter applicare e far applicare ovunque sul pianeta.

La trasformazione delle aree urbane

L’instaurazione di una commissione sul clima rappresenterebbe uno dei tanti modi di rivedere il tema e non di continuare a rimandarlo, ma di affrontarlo anche sul fronte del futuro sviluppo e della futura crescita delle aree urbane, che entro il 2030 saranno popolate dal 60% degli abitanti, per questo il presente è il momento adatto per capire come riorganizzare gli stili di vita delle popolazioni. Per esempio, si potrebbe effettuare un restyling delle zone urbane in cui si deve usare l’auto per gli spostamenti quotidiani: in tal caso si dovrebbe sviluppare una politica di trasporti completamente nuova in cui i mezzi abbiano nuove regole, di orari e di percorsi, tali da permettere a chiunque di svolgere le proprie attività quotidiane scegliendo coscientemente di lasciare a casa l’auto e spostarsi su bus, metro e tram.

Ciò sarebbe possibile anche se venissero avanzate delle nuove leggi per lo sfruttamento del suolo: tutto ciò necessiterebbe di investimenti notevoli, ma le città almeno ne gioverebbero perché potrebbero svilupparsi secondo un piano regolatore e non secondo le esigenze dei singoli gruppi di abitanti. La città del futuro, in cui non bisognerebbe più prendere l’auto per spostarsi da un punto all’altro quindi, vorrebbe anche l’esistenza di edifici più connessi e di un trasporto pubblico di massa più coeso e compatto, il che porterebbe a un risparmio enorme. Se ci fosse un risparmio sul fronte trasporti, si potrebbero effettuare altrettanti investimenti in altri settori, magari ripristinando le terre abbandonate, compiendo passi avanti nell’uso delle energie rinnovabili o estirpando una volta per tutte la spesa sui combustibili fossili.