problemi rifiuti in italia

Problema rifiuti: quanto siamo indietro

È possibile imparare a ridurre la produzione di rifiuti urbani? E se i rifiuti prodotti dalle città diventassero delle vere proprie risorse? Da sempre l’uomo immagina come sarebbe il mondo se ogni rifiuto prodotto potesse essere riciclato concretamente e trasformarsi in un’altra forma di risorsa da poter usare nuovamente.

Riciclo dei rifiuti: come?

Molto si è fatto e tanto ancora si cerca di fare nel settore del riciclaggio dei rifiuti, ma è solo durante eventi nazionali e internazionali dedicati che si pensa a realizzare realmente un mondo migliore perché l’evento dà l’occasione per concentrarsi solo su tale materia e per creare una rete di sensibilizzazione pubblica verso il problema sempre presente dei rifiuti, che oggi è diventato anche sempre più ingombrante e difficile da risolvere.

Capire se è possibile offrire una seconda vita ai materiali e quale potrebbe essere l’impatto del loro imballaggio significa rilanciare il concetto di riciclo che potrebbe avere forti ricadute anche sul piano occupazionale: alcuni studi hanno dimostrato che, se si agisce nel settore in modo appropriato, si potrebbero creare in Europa solamente circa 900mila nuovi posti di lavoro nel campo. Importante tra tutti è soprattutto il tema dello spreco alimentare, che viene percepito sempre più come un lusso che non è possibile permettersi, soprattutto in questi tempi e su un pianeta in cui la malnutrizione è ancora fonte di morte e di malattie per milioni di persone.

Come può cambiare il riciclo alimentare

È vero che si cerca di essere sempre più attenti a non buttare la spesa settimanale nella spazzatura e di consumare tutto in tempi utili prima della scadenza degli alimenti, eppure c’è ancora una percentuale di cibo che va a finire dritto dritto nel cestino della spazzatura ed è soprattutto quello dei ristoranti, dei locali gastronomici, dei supermercati, oltre a quello proveniente dalle tavole di chi scambia ancora gli avanzi dei pasti per rifiuti. Si tratta di una campagna che è importante mandare avanti anche ai fini dello smaltimento, dato che ancora non tutti i rifiuti possono essere riconvertiti. Sebbene lo spreco domestico italiano si confermi sugli 8 miliardi di euro l’anno, il valore dello spreco settimanale si aggira intorno ai 6,5 euro a famiglia: si tratta di cifre da non sottovalutare ma che dovrebbero far riflettere e condurre verso l’instaurazione di un approccio diverso da parte delle famiglie e dei singoli verso il cibo, e che dovrebbe portare alla responsabilizzazione verso tale argomento.

Con l’arrivo dell’Expo Milano 2015, lo spreco alimentare è più che mai percepito non solo in città ma nel resto della penisola, tanto che si sta cercando di trovare un approccio sistematico per combattere il problema e sfruttare le potenzialità del sistema alimentare: se il tema dello spreco alimentare diventasse il principio di una politica cittadina del cibo sarebbero tante le attività connesse, i progetti, gli organismi nazionali e non che potrebbero agire sul territorio sia inculcando i principi del buon riciclo e dello smaltimento rifiuti ai cittadini che rendendo testimonial e ambasciatori verso gli altri coloro che già praticano un comportamento corretto.