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Ecco perchè il cuore verde del Brasile sopravvive all’uomo

La foresta amazzonica è uno dei più grandi patrimoni naturali al mondo che l’uomo ha dimostrato, però, di non sapere curare né rispettare, eppure a fronte di un’azione dell’uomo sempre più presente e pesante, la foresta sta ancora lì: la deforestazione dell’Amazzonia, infatti, si è ridotta del 70% e ciò dà modo al polmone verde del pianeta di andare avanti e sopravvivere nonostante tutto.

La piaga della deforestazione

Solo negli anni 90 la foresta, infatti, si è vista privata di molte aree in cui molti alberi sono stati abbattuti per far spazio agli allevamenti e ai campi coltivati, mentre dal 2009 a oggi tale attività di deforestazione è diminuita parecchio. Com’è possibile che un’area in cui l’uomo ha perpetrato i suoi peggiori crimini contro la natura sia tornata a essere un’icona ambientale?

Naturalmente tale risultato non si è ottenuto dall’oggi al domani, ma è stato raggiunto in diversi anni a partire da quando il governo brasiliano ha deciso di intervenire finalmente nel recupero di quell’area. Dapprima il governo ha condotto una politica fatta di divieti e restrizioni facendo anche riferimento a ciò che il Brazilian Forest Code aveva emanato, ovvero l’obbligo per i proprietari terrieri di preservare il 50% della foresta amazzonica presente nei loro possedimenti.

Come si è ridotta la deforestazione amazzonica

Nonostante le buone intenzioni del governo di portare quella percentuale all’80%, ciò non accadde mai dato che i prezzi dei prodotti coltivati aumentarono al punto da far raddoppiare il numero di piantagioni e quindi si velocizzò ancora di più il fenomeno della deforestazione. A questo punto, il governo del Brasile ha cercato di raddoppiare i controlli al punto che la lotta per la foresta divenne una delle priorità del capo dello Stato, che mirava anche a instaurare una migliore collaborazione tra le parti politiche.

Inoltre, a favorire la riduzione della deforestazione è stata anche l’introduzione di nuove e migliori tecniche di selezione del bestiame per cui gli allevamenti si sono ridotti in quantità, inoltre fino al 2009 venne esercitato un profondo boicottaggio verso i proprietari terrieri: tali fattori, convergendo, hanno permesso un calo della deforestazione amazzonica. Nell’ultimo periodo quando si temeva per un ritorno alla deforestazione selvaggia dell’Amazzonia, il governo brasiliano ha attuato una strategia punitiva di tutti quei proprietari terrieri che più avevano fatto scempio della foresta, escludendoli dalla possibilità di godere di finanziamenti pubblici se non avessero migliorato la situazione nella propria area. Questi provvedimenti quindi si sono rivelati efficaci, dato che la deforestazione si è ridotta di molto rispetto agli anni precedenti, e tutto perché il Brasile ha cambiato la sua politica che ha trovato pieno appoggio da parte dei mercati.